La classica presentazione di rito


In questo trionfo di egocentrismo che mi ha spinto ad aprire il blog, mi sembrava corretto parlare anche un po’ di me, cosa sono, cosa faccio, cosa ho fatto e cosa spero di diventare.

Quindi, come per ogni presentazione che si rispetti, partirò con il dire che sono Camilla Renzi, nata il 9 ottobre ’97 a Grosseto, fedina penale pulita (per ora), non ho precedenti per spaccio ne per prostituzione e vivendo a Bologna, tutto questo non è banale e scontato (soprattutto lo spaccio).

Abito in questa dotta città da 4 anni circa e forse solo di recente ho capito come funziona ma in questi anni è stato bello provare tutte le opportunità che Bologna può offrire. Insomma, qui il sabato sera c’è chi va per terra in piazza Verdi a bere la birra o chi spende 15 euro a bevuta in piazza Santo Stefano. A me però, non è servito troppo tempo per capire che preferisco uscire una volta in meno per poi spendere  30 mila lire del vecchio conio per bere qualcosa.

Abito da sola perché dopo un’attenta riflessione, sono arrivata alla conclusione che neanche io vorrei essere la coinquilina di me stessa; o meglio io teoricamente sarei la coinquilina perfetta perché mi piace pulire e cucinare ma lo faccio solo per piacere personale o per chi se lo merita ed io me lo merito, gli altri non lo so.

Con la fase adolescenziale ho perso gran parte della fiducia nel genere umano e nel senso di giustizia che questo paese vanta di avere. Ho odiato profondamente gli anni della scuola Media e per ragioni diverse anche quelli del Liceo. Credo che i problemi che ho avuto in quegli anni non abbiano niente di originale rispetto ai problemi che un qualsiasi adolescente, nato e cresciuto in un piccolo paesino lontano della città, debba affrontare andando a scuola. Come nelle migliori narrazioni adolescenziali c’è sempre un bullo, una vittima ed un pubblico non pagante fatto di compagni classe omertosi che raramente prendono le parti di chi subisce violenza fisica o verbale che sia. Ecco io a distanza di anni posso dire con buona certezza di non essere stata ne il bullo ne parte del pubblico non pagante.

Alla soglia dei 23 anni ho imparato ad avere sempre la risposta pronta e riesco a sfruttare bene la mia ironia per affrontare scomode situazioni ma diciamo che questo talento si è sviluppato di pari passo con la cellulite sulle mie gambe.

Faccio parte di quella categoria di persone che la mattina preferisce dormire, che odia le palestre e quando parcheggio torno sempre indietro per controllare se ho chiuso la macchina. Ho il sonno molto pesante ma capita a volte che faccia fatica ad addormentarmi e mentre sono al buio a fissare il soffitto penso a problemi come: chissà a che età andrò in pensione visto che ancora non ho cominciato a versare i contributi.  

Odio quelli che per strada mi voglio vendere il volantino di lotta comunista e l’apice del fastidio verso queste categoria di persone, l’ho raggiunto quando una volta, una ragazza fuori dall’università mi fermò e con entusiasmo del tutto ingiustificato, vista la sede in cui il nostro dialogo stava per avere luogo, mi chiese :

“Ei ciao, sono una delle organizzatrici del corso sul marxismo. Stasera vuoi partecipare ad un interessantissimo evento? Discuteremo di come il mondo potrebbe tornare un posto migliore se cominciassimo a fare la fila per il pane!”

La guardai e con pieno dissenso nei miei occhi per ciò che aveva appena detto, risposi: “Eh guarda però dovremmo organizzarci con due file, perché io sono celiaca”

Ecco più o meno questo è il mio target di battute, veloci e concise che non è detto facciano sempre ridere.

Inoltre sono celiaca veramente e come dicevo sono nata e cresciuta in un paesino della Toscana , Massa Marittima, dove le nostre specialità sono i cantucci, il vino ed il pettegolezzo. Siamo artigiani delle dicerie nonché sarti delle maldicenze.

Mi reputo molto fortunata ad essere nata in quella parte di terra dell’alta Maremma tra il mare e le dolci colline senesi ma tutto questo lo apprezzo solo adesso quando torno a casa dai miei per le vacanze.

Come ogni toscana che si rispetti, sono fiera delle miei origini e nutro un fastidio atavico e del tutto insensato, per tutti gli altri conterranei nati in province diverse dalla mia e tutto questo odio reciproco non perde mai l’occasione di manifestarsi ogni estate quando gli “ArFiSi” (ovvero i vacanzieri da Arezzo, Firenze e Siena) popolano le nostre spiagge.

Poi cosa altro dire? non so dire la “C” (ma forse questo potevate immaginarlo) e ciò mi spinge spesso ad ordinare la Pepsi quando mi trovo in altre regioni invece della Coca Cola.

Preferisco il tè al limone e fra dolce e saltano, scelgo quasi sempre il salato. Sono alta quanto basta per accedere alle montagne russe più estreme di Gardaland ma quando raramente vado in discoteca (anzi, direi andavo) mi controllano sempre il documento, come se il mio essere diversamente alta debba per forza esser sinonimo di minore età.

Sono laureata in Relazioni Internazionali ed attualmente studio Comunicazione Pubblica e Politica. I miei sogni per il futuro sono: fare della scrittura il mio mestiere, trovare un lavoro che mi permetta di andare in Piazza Santo Stefano la sera, senza preoccuparmi del costo della bevuta ed imparare a dire la “C” per smettere di bere la Pepsi.

…ecco questa più o meno sono io.

 

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