Camillastaicalma passione travel blogger
Isola d'Elba senza glutine
Se avessi 8 anni ed il Nintendo DS fosse sempre di moda, probabilmente a dicembre chiederei a Babbo Natale una versione particolare della famosa serie di videogiochi di simulazione “Giulia passione…”
“Caro Babbo Natale,
quest’anno credo di essere stata abbastanza brava: ho finito gli esami dell’università, mi sono vaccinata, non ho ristretto nessun maglione, non ho offeso nessuno (se non per un valido motivo), non mi sono mai ubriacata ed ho anche fatto un po’ di dieta. Se la tredicesima dei miei genitori te lo concede, mi piacerebbe avere “Giulia passione travel blogger” per allenarmi a fare il lavoro dei miei sogni (forse utopico), ovvero viaggiare gratis.
Fammi sapere cosa puoi fare, altrimenti scrivo alla Befana sperando nella sua empatia femminile.
Auguri a te e famiglia.
Camilla”
Purtroppo ho 23 (quasi 24) anni, il Nintendo Ds ormai fa parte dei pezzi vintage svenduti a Porta Portese e Natale è ancora lontano.
Concedetemi comunque di sognare. Quindi a seguire un breve elenco con itinerario annesso dei luoghi visitati all’isola d’Elba dove ho trovato locali informati sul senza glutine.
Partiamo dal delizioso B&B in pieno centro a Portoferraio dove ho soggiornato:
Indarsena B&B
https://instagram.com/indarsenabb?utm_medium=copy_link
La camera stile marinaro, azzurra e bianca, mi ha trasmesso la stessa pace che solo una bottiglietta intera di fiori di Bach sa regalarmi. Non nego che l’arredamento e l’attenzione per i dettagli, hanno stuzzicato la mia latente cleptomania ma il nirvana probabilmente l’ho raggiunto con la colazione (ovviamente senza glutine), momento in cui mi sono sentita talmente tanto a casa che ho avuto l’istinto di alzarmi dal tavolo per aiutare Sabrina (premurosa padrona di casa).
Il primo giorno abbiamo visitato la Spiaggia di Sansone e una caletta di Capo d’Enfola.
La sera abbiamo cenato da:
- OSTERIA FERRAJA in centro a Portoferraio a pochi passi dal B&B.
(Sul menù è stato facilissimo capire quali fossero le portare senza glutine)
Il secondo giorno, nonostante un clima paragonabile ai monsoni asiatici, ci siamo spostati dalla parte opposta dell’isola per visitare la spiaggia di Sant’Andrea (comune di Marciana) dove ho potuto pranzare al ristorante:
- IL GABBIANO situato proprio davanti alla spiaggia.
(La cameriera molto preparata, mi ha indicato quali fossero i piatti che potevo ordinare)
Dopo aver visitato Marciana Marina ed aver assistito alle riprese della serie “i delitti del Bar Lume” (chissà se al Bar Lume sono preparati sul senza glutine), siamo tornati a Portoferraio per cenare al ristorante/pizzeria certificato AIC:
- STELLA MARINA a pochi metri dal centro, davanti all’attracco dei traghetti.
Il terzo giorno non ci ha privato della sensazione di indossare la felpa sopra al costume, alternando brevi attimi di pioggia con folate di vento afoso.
Nonostante ciò abbiamo visitato la spiaggia di Cavoli e quella di Fetovaia dove ho potuto pranzare al ristorante self-service dello stabilimento balneare:
- IL PINO SOLITARIO.
Dopo aver visitato Capoliveri, siamo andati a Porto Azzurro, dove ho fatto merenda con il gelato di:
- Zero gradi (catena di gelaterie certificate AIC, diffuse su tutta l’isola)
Nel tardo pomeriggio abbiamo sfruttato le poche ore di sole della giornata, per vedere la Spiaggia di Barabarca.
Per cena siamo tornati a Portoferraio ed abbiamo bevuto e mangiato le tapas di:
- TONNINA in centro con vista sul porto. (Il cameriere mi ha gentilmente detto che tutti i piatti del menù potevano essere fatti senza glutine)
L’ultimo giorno si è ripristinato il tanto atteso clima mediterraneo (perché si sa che in vacanza il sole esce sempre quando dobbiamo ripartire). Dopo aver gustato l’ultima colazione di Indarsena B&B, abbiamo visitato tutte le spiagge che il meteo avverso ci aveva impedito di vedere i giorni precedenti, portandoci il pranzo al sacco per non sprecare nemmeno un minuto dell’ultimo giorno di vacanza:
- spiaggia di Norsi
- Spiaggia di Capo Bianco
- Spiaggia delle Ghiaie
- Spiaggia della Biodola
Alle 7 ci siamo imbarcati sul traghetto di ritorno e guardando le proposte senza glutine della nave (tramezzini, muffin patatine e gelati) mi sono commossa perché la prima volta che sono stata all’isola d’Elba avevo 7 anni (forse 8) ed avevo da poco scoperto di essere celiaca. Ricordo ancora oggi l’emozione che ho provato mangiando il mio primo gelato Algida, unica proposta senza glutine della nava ormai 15 anni fa.
Le cose negli anni sono cambiate, trovare ristoranti senza glutine è più facile (e spero che questo pezzo di “camillastaicalma passione travel blogger” possa aiutare i futuri vacanzieri celiaci dell’isola d’Elba) ma la sensibilizzazione sulla tematica senza glutine ancora non basta.
È facile imbattersi in ristoratori che trattano la celiachia come l’ennesima pretesa del fastidioso cliente esigente e non è raro trovare ingannevoli scritte “senza glutine” fuori dai locali, per poi scoprire che personale di sala e cucina sanno di celiachia come io so di astrofisica.
Ma per queste ed altre polemiche non richieste, ci sono spazi più opportuni e momenti migliori.
Intanto caro Babbo Natale sappi che se non puoi fare niente per il mio sogno di diventare una travel blogger, potrei accontentarmi della produzione del kinder pingui senza glutine.
Cordiali saluti
Camilla
Commenti
Posta un commento