Caro dottore ti scrivo

Bologna - 9 Novembre 2021

Oggi è una di quelle giornate in cui se mi chiedessero di presentarmi, non saprei cosa dire. Sono sul letto ancora in pigiama e l'unica cosa che riesco a fare è fissare il soffitto. La città è grigia, fredda ed umida e io non ho niente da fare perché tutte le scadenze che avevo questa settimana sono riuscita ad anticiparla alla scorsa e potrei godermi del sano ozio ma la severità, che ho sempre nei miei confronti, mi impedisce di essere orgogliosa del mio impegno. Sono una persona molto lenta, mi sveglio tardi la mattina e preferisco sempre leggermi un libro sul divano invece che andare a fare jogging sotto la pioggia. Oggi avrei tempo per fare entrambe le cose ma sono avvolta da un pessimismo insensato che mi impedisce di essere lucida e razionale.

Potrei dire che è semplicemente una giornata “no” ma basta una piccola autoanalisi per capire che questa mia condizione forse è anche causata dal fatto che pochi giorni fa una delle persone più importanti della mia vita ha conquistato l'ambita meta che conclude i cinque anni di università ed io sono stata spettatrice del suo successo.

Una volta finito lo spettacolo però sono andata un po’ in crisi ed ho accusato una terribile ansia da prestazione perchè, molto probabilmente, la prossima volta che le tende si riapriranno io sarò la protagonista della commedia e toccherà a me non deludere le aspettative e regalare emozioni ad amici e parenti con la mia laurea.

Credo sia fisiologico essere confusi quando per amore o per affetto riusciamo ad essere tanto felici per qualcuno nella vita. Penso sia tutta questione di empatia: uno stato d’animo difficile da conciliare con la società in cui viviamo. Per contratto dobbiamo essere competitivi, arrivisti, consumatori, e inevitabilmente diventiamo individui soli in gara con chiunque ci circondi. Invece l’amore (che può essere quello per un fidanzato, per un amico, un parente e, perché no, anche quello per il proprio cane o gatto) rompe questa regola e disorienta perché improvvisamente siamo diversi dalla realtà in cui siamo immersi.

Basta guardare i semplici anni dell’università per capire quanto diventi difficile essere felici e spensierati senza rimorsi, soprattutto se queste emozioni sono frutto del rapporto con un’altra persona. Ecco io oggi sono la vittima perfetta di questo meccanismo: sono felice per il mio fidanzato che si è laureato e questa settimana non ho fatto niente tranne che celebrare il suo traguardo. Per farlo mi sono organizzata e ho fatto tutto quello che dovevo fare con largo anticipo per vivere questi giorni in maniera spensierata. Oggi però la festa è finita ed io mi sento un po’ come l’olio in un bicchiere d’acqua. Esisto, ho una vita da raccontare e da costruire ma sento di non riuscire ad amalgamarmi con il contesto in cui abito e non faccio altro che galleggiare su una patina di incertezze e preoccupazioni per i futuro. Anche se devo ammettre che questa sensazione nell’ultimo periodo si fa sentire frequentemente, oggi l’unica cosa che mi fa stare meglio è leggere la lettera che ho scritto a Samuele (ovvero il mio fidanzato) per la sua laurea, per ricaricare il mio serbatoio di serenità, perché condividere felicità è la mia ancora di salvezza in questo disorientamento emotivo.

“È finita, ce l’hai fatta!

In questo momento starai leggendo queste parole con una corona di alloro in testa che un po’ ti pungerà la fronte e probabilmente ti stringerà anche un po’ le tempie ma questo dolore (o meglio fastidio) è la sensazione più appagante che tu possa provare per tutte le fatiche che hai sopportato, per tutti i libri che hai studiato, per le sudate che hai fatto agli esami, e per tutte quelle volte che qualcuno ha cercato di farti sentire inadatto e non all’altezza dei tuoi sogni. Non credo di poterti promettere che nella vita non affronterai più momenti difficili perché probabilmente la vera sfida comincia oggi ma quello che ti posso e ti voglio augurare è di avere sempre la forza e il coraggio di affrontare persone negative, ti auguro di poter contare sempre su una rete di salvataggio per tutte le peripezie che vorrai fare nella tua vita e spero con tutto il cuore di poter essere tra quelle persone che attutiranno le tue cadute o che saranno con te a festeggiare successi.

Ricordo bene il giorno in cui ti ho conosciuto, esattamente quasi quattro anni fa, e di adulto forse avevi solo la voce, la barba e le ambizioni. La tua pacatezza sembrava fragilità ed i tuoi silenzi vergogna. Parlavi poco ma quelle poche parole le sceglievi con attenzione e le pronunciavi con una cura tale da farle sembrare degli abbracci. Ecco questo è quello che mi ha conquistato di te, mi hai fatto sentire coccolata anche senza toccarmi e poi mi hai insegnato ad amare in maniera naturale. Questo è il tuo punto di forza: sai conquistare le persone senza fare troppi gesti eclatanti e senza dimostrazioni stupefacenti. Sai nascondere le tue debolezze ma hai l’inconsapevole potere di scovarle negli altri, e questo è un talento che devi vendere bene oggi che non sei più uno studente. Mi sento onorata di aver condiviso con te questi anni che dicono essere i gli anni più belli della vita di una persona. Ti ho conosciuto che eri Sabbi, poi sei diventato Simply e adesso sei il dottor Corinaldesi.

Vola alto ma trova sempre il modo di essere un buon Sabbi con gli amici, un buon Simply con i compagni di avventura e quel Samuele che fa sentire tutti al sicuro anche quando crolla il mondo.

Non sono brava a far le sorprese e infatti sai bene che cosa c’è dentro questa busta e allora cerco di appellarmi alla simbologia che questo regalo può avere.

Per anni è stato detto con convinzione che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna e io voglio salvare il salvabile di questo proverbio. Voglio che dietro di te ci sia sempre un grande zaino che ti ha regalato una ragazza che il giorno della laurea vestiva i panni della tua fidanzata e che tu fai sentire donna ogni giorno con il tuo amore e il tuo rispetto.

Complimenti dottor Corinaldesi.

In bocca al lupo amore mio *

* Rispondi “viva il lupo” ti prego, lo sai che ci tengo agli animali.”

P.S. Caro lettore, sappi che questa lettera doveva essere una cosa intima, riservata per il mio fidanzato ma alla fine ci siamo ritrovati a leggerla ad alta voce davanti ad amici e parenti il giorno della sua festa e la commozione del nostro pubblico ci ha fatto capire che è un spreco non condividere l’amore e la felicità.

 

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